Buone relazioni umane

Lunedì 11 giugno
21.00 – 23.00
Impara a gestire i conflitti e a creare legami più costruttivi con gli amici, parenti e partner!

Katy Saunders alla ricerca del cappello perduto

IL MIO CAPPELLO NERO

Io ho un semplice cappello nero che viaggia sempre con me. Il 21 agosto mio fratello ha partecipato al suo primo Iron Man ed io e i miei genitori siamo andati a Copenaghen per fare il tifo per lui. E’ stato un giorno molto emozionante. Il mio cappello era sempre con me, o sulla mia testa o incastrato nello zaino mentre noi cambiavamo posto per cercare di vedere meglio mio fratello e metterlo in imbarazzo con forti strilli di motivazione.

Mio fratello aveva completato i suoi 3.86km di nuoto, 180.25km di bicicletta e 42.20m di corsa ed era diventato un Iron Man! Alla fine della gara, la confusione intorno a noi era così grande che era difficile vedere oltre al proprio naso. Mentre la folla spingeva e io cercavo di camminare mi sono accorta che non avevo più il cappello! Si era strappato dallo zaino in mezzo al caos della gente ma, nonostante io ci tenessi tanto, non sono entrata nel panico.

Mi sono fermata e ho semplicemente pensato che io e il mio amato cappello ci saremo riuniti di nuovo. L’ho visualizzato, potevo vederlo mentalmente per terra, immaginavo che stava vivendo momenti duri cercando di sopravvivere ai piedi della folla, però sapevo che stava solo aspettando che io lo trovassi.

Ho cercato di camminare spinta in mezzo alla folla molto fitta, mi sentivo frustrata perché cercavo un oggetto per me prezioso e cominciavo a preparami al peggio, quando improvvisamente sono inciampata. Ho guardato giù per vedere cosa aveva intrappolato il mio piede ed era il mio cappello! Eccolo per terra, proprio come l’avevo immaginato!

Testo estratto dal libro Visualizzazione, seconda edizione, di Carlo Mea
VISUALIZZAZIONE

Katy Saunders pratica il DeRose Method dal 2014 per crescere come persona e per sviluppare il suo naturale talento come attrice.

Corso teorico: purificazione ed energia

7 maggio, 21.00/23.00
Con la partecipazione speciale di Stefania Gangemi

Il coraggio – corso teorico


Nella foto: Tara Borghese

Supera le tue paure e sviluppa una forza interiore incrollabile!

23 aprile 21.00 – 23.00

Un’emozionante storia sulla visualizzazione

Da bambina sognavo molto ad occhi aperti e immaginavo tante cose fantastiche, ma a differenza di molti non ho perso per strada questa capacità di vedere con la mente. Nello studio ho usato moltissimo la memoria visiva e ho una tale propensione a immaginare diversamente gli spazi e gli arredi di una casa, che spesso dico di avere dentro di me un piccolo architetto.

Il lavoro che faccio ha comunque molto a che fare con la visualizzazione e l’immaginazione perché dal 2007 collaboro come consulente e formatrice con la Max Formisano Training; occupandomi di crescita personale, di pianificazione e raggiungimento degli obiettivi, di utilizzo del gioco nella formazione e di altri argomenti affini è facile capire quanto i miei “superpoteri” di persona estremamente visiva mi siano utili ogni giorno.

In sintesi possiamo dire che io visualizzo da sempre in maniera innata e da un po’ di anni a questa parte ho scoperto come si chiama questa capacità e ne ho affinato l’utilizzo, leggendo e studiando libri come questo di Carlo Mea.

Una delle cose che ho imparato da Carlo è l’importanza dei colori e il loro significato e siccome spesso capita di avere parenti e amici con problemi di salute più o meno gravi, ho preso l’abitudine di fare visualizzazioni che li riguardano utilizzando il verde smeraldo. Per divertirmi un po’ e fare variazioni sul tema ti racconto alcune delle idee che mi sono venute: li ho immaginati tutti mentre nuotano in una piscina di bevanda alla menta, ho immaginato di fare loro dei gavettoni di acqua verde, li ho immaginati correre, rotolarsi e stare sdraiati in un bellissimo prato, ho immaginato di farli passare sotto una specie di scanner con la luce verde (che a seconda dei casi si soffermava in particolare sulla parte del corpo più bisognosa di attenzione), li ho immaginati sotto un fascio di luce verde che li illuminava uno a uno come un attore a teatro, ho immaginato di dipingerli con il pennello, ho visto che si accendevano di verde come delle lampadine, emanando luce propria. Queste sono solo alcune… Ora, questa non è magia e non sempre le persone sono guarite perché i fattori sono tanti, ma fare queste visualizzazioni mi ha portato molta calma, perché mi ha fatto sentire parte attiva nel processo di cura e a volte di guarigione del quale altrimenti sarei stata solo spettatrice impotente. A seconda dei casi ho anche raccontato alle persone quello che stavo facendo e questo le ha fatte sentire amate oltre che averle fatte sorridere con le “stranezze” che visualizzavo. Mi sento di dire che questa tecnica ha migliorato la qualità della vita mia e altrui.

Una storia ancora più strabiliante mi è capitata a cavallo fra il 2012 e il 2013 quando mi sono trovata ad affrontare un periodo molto difficile a livello personale: mi sono separata da mio marito. È un’esperienza comune, ma questo non la rende comunque semplice, per cui ho fatto appello a ciò che sapevo e che insegnavo da anni per uscire dal vortice di pensieri negativi che mi voleva risucchiare. Scrivere è stato molto terapeutico e in genere lo facevo proprio su un diario vecchio stile, ma una volta ho aperto un file, l’ho intitolato “Cosa voglio” ed ho cominciato a descrivere cosa desideravo o meglio “chi” desideravo al mio fianco. Non è stata cosa semplice perché ero in quella fase in cui il file si sarebbe potuto chiudere dopo una semplice e unica frase “Rivoglio mio marito” e invece sono andata avanti abbandonandomi all’immaginazione, lasciando andare gli schemi, le abitudini, i ricordi e lasciando parlare il cuore, ascoltando i desideri più profondi. Ne è venuta fuori una descrizione di cui quasi mi vergognavo, per cui chiuso il file non ho avuto voglia di rileggerlo per molto tempo e poi a un certo punto me ne sono dimenticata.

La mia vita è andata avanti e ho incontrato un’altra persona e, quando oramai la storia era diventata seria e solida, nel passaggio di dati su un computer nuovo ecco che rispunta il file “Cosa voglio”. Lo apro con un po’ di timore e resto sbalordita: la persona che mi era accanto corrispondeva esattamente alla mia descrizione di qualche anno prima! Oggi il “Sig. Cosa Voglio” è mio marito 🙂

Testo di Lilia Pavone

Estratto dal libro Visualizzazione – Il potere di trasformare la realtà– seconda edizione.
VISUALIZZAZIONE

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