Programmazione per il Successo
Questo testo comprende lezioni di riprogrammazione emozionale, ed è stato scrito dal Maestro De Rose.
Attribuisco molto del successo che ho avuto nella vita al fatto di esercitare una riprogrammazione costante nel corso degli anni.
Ho creato formule secondo la necessità del momento e le ho poi perfezionate. Con il passare del tempo, ho scoperto costruzioni di frasi con la proprietà di entrare direttamente nei settori dell’ inconscio che determinano le reazioni dell’individuo. Allora, sono le reazioni delle persone, ossia la loro maniera di reagire alle circostanze della vita, che orientano l’individuo per il successo o il fallimento, avere amici o non averli, avere salute o essere malati, essere felici o infelici.
Per esempio, quando uno sconosciuto guarda qualcuno insistentemente, una persona non molto educata potrà reagire con aggressività, replicando: “Che stai guardando?”. Mentre un’altra più raffinata potrà retribuirgli lo sguardo con un sorriso spontaneo e automatico, poiché questa è la forma con la quale si reagisce naturalmente. Il primo avrà guadagnato un nemico, potrà ascoltare ciò che non gli piace, potrà arrivare alle estreme conseguenze di un confronto. Mentre il secondo avrà conquistato un amico in più, una persona che potrà perfino aiutarlo nel futuro. Di reciprocità è fatta la storia del successo nella vita.
Pertanto, non è convincente affermare che tutto va male “solo con te”. Le stesse cose succedono con tutti. Solo che alcuni reagiscono in maniera sportiva e simpatica, altri con paranoia e isterismo.
Per quanto riguarda la riprogrammazione emozionale positiva, essa si mostra efficace in maniera dipendente dalle costruzioni verbali utilizzate. È necessario tener conto che il nostro stato emozionale è un bambino. Segue ciò che gli è più gradevole. Una frase piena di verità ma che, allo stesso tempo, non ha la metrica, la melodia e non è accattivante, non riesce a penetrare la blindatura con la quale la psiche si protegge dal bombardamento costante di suggestioni provenienti dall’esterno, sia attraverso la propaganda, sia attraverso i tentativi naturali di un interlocutore di convincere l’altro in un semplice scambio di idee o in una discussione su qualche argomento più scottante.
Un’affermazione del tipo “sono bello”, probabilmente sarebbe rigettata dall’inconscio e pertanto, nulla per la maggior parte delle persone. D’altra parte, se accettata dalla psiche, tale affermazione costituirebbe l’introduzione di una mera autosuggestione, semplice inganno che non porterebbe a nessun progresso vero nel senso di perfezionamento del tuo bell’aspetto.
La riprogrammazione progressiva funziona così:
(1a parte) “voglio migliorare il mio aspetto personale”, di conseguenza,
(2a parte) “voglio progredire gradualmente per migliorare il mio aspetto personale”, e, conclusione,
(3a parte) “sto migliorando sempre di più il mio aspetto personale”.
Questa sì, è una strategia convincente. Trasmette maturità, veracità, consistenza. Crea tempo e condizioni affinché l’ordine possa essere obbedito. Stabilisce mete e tempi molto efficaci.
Per mentalizzare al mattino, al risveglio:
Ricevo questo nuovo giorno nella mia vita predisponendomi ad essere una persona migliore e più felice.
Voglio rieducarmi gradualmente per servire meglio le persone con cui entrerò in relazione in questo giorno.
Voglio imparare altre cose, realizzare qualcosa di buono, rallegrarmi con le cose belle e semplici come una brezza, un raggio di sole, un uccello, un fiore.
Voglio essere più tollerante oggi di ieri, e domani più di oggi. Desidero condividere le cose buone, i pensieri buoni.
Se ricevo un’aggressione:
So che questa persona ha dei problemi. La vita non deve essere stata così buona con lei come lo è stata con me. Sono grato per questo. Così, trovo la forza per superare l’incidente e andare avanti sfruttando ciò che la vita mi riserva di migliore.
Quando qualcuno ha bisogno di aiuto:
Sono più felice della maggior parte delle persone. Voglio utilizzare al massimo le mie potenzialità per dare un po’ di felicità a tutti. Anche se questo mi costa qualcosa, mi sento ricompensato per essere stato messaggero della felicità. Pertanto, non mi aspetto nessuna riconoscenza né gratitudine.
Se qualcosa va storto:
Poteva essere peggio. Sono felice che mi è accaduto solo questo. Ma anche così, voglio che nel futuro i miei atteggiamenti riducano le probabilità che tali circostanze si ripetano.