Codice di Etica dello Yôga – II. Satya

23 Luglio 2010 Off Di DeRose Method Parioli
II. SATYA
• La seconda norma etica dello Yôga è satya, la verità.
• Lo yôgin non deve far uso della non verità, sotto forma di bugia, sotto
forma di equivoco o distorsione nell’interpretazione di un fatto, sotto
forma di omissione di fronte ad una di queste circostanze.
• Di conseguenza, ascoltare dicerie e lasciare che esse siano divulgate è
così grave quanto diffonderle.
• La diceria più grave è quella che è stata generata in buona fede, per
mancanza di attenzione nel riportare i fatti fedelmente, visto che
una non verità detta senza cattive intenzioni ha più credibilità.
• Emettere dei giudizi senza una base di verità, su fatti o persone,
significa non rispettare questa norma etica.
• Praticare o trasmettere una versione non autentica di Yôga
costituisce un esercizio di non verità.
MAESTRO De ROSE
394
394 –
• Esercitare la funzione di istruttore di Yôga senza avere una
formazione specifica, senza un’abilitazione ottenuta mediante una
valutazione da parte delle autorità competenti o senza
l’autorizzazione del proprio Maestro, costituisce un atto illegitimo.
Precetto moderatore:
L’osservanza di satya non deve indurre alla mancanza di tatto o di
carità, sotto il pretesto di dire sempre la verità. Ci sono molte forme
per dire la verità.
II. SATYA

• La seconda norma etica dello Yôga è satya, la verità.

• Lo yôgin non deve far uso della non verità, nella forma di menzogna, di equivoco, distorsione nell’interpretazione di un fatto o di omissione di fronte ad una di queste circostanze.

• Di conseguenza, ascoltare dicerie e lasciare che esse siano divulgate è

grave tanto quanto diffonderle.

• La diceria più grave è quella  generata in buona fede, per mancanza di attenzione nel riportare i fatti fedelmente, dato  che una non verità detta senza cattive intenzioni ha più credibilità.

• Emettere dei giudizi senza fondamento, su fatti o persone, significa non rispettare questa norma etica.

• Praticare o trasmettere una versione non autentica di Yôga costituisce un esercizio di non verità.

• Esercitare la funzione di istruttore di Yôga senza avere una formazione specifica, senza un’abilitazione ottenuta mediante una valutazione da parte delle autorità competenti o senza l’autorizzazione del proprio Maestro, costituisce un atto illegitimo.

Precetto moderatore:

L’osservanza di satya non deve indurre alla mancanza di tatto e raffinatezza, con il pretesto di dire sempre la verità.  Esistono tanti modi per essere sinceri.