Frasi di vegetariani celebri
“Mangiare carne è un assassinio senza provocazione.”
Benjamin Franklin
-Verrà un tempo in cui considereremo l’uccisione di un animale con lo stesso biasimo con cui consideriamo oggi quella di un uomo.
-E’ vero che l’uomo è il re degli animali, perché la sua brutalità supera la loro. Viviamo grazie alla morte di altri. Già in giovane età ho rinnegato l’ abitudine di cibarmi di carne…
-Verrà il tempo in cui l’uomo non dovrà più uccidere per mangiare, ed anche l’uccisione di un solo animale sarà considerato un grave delitto…
-Occorre lavorare per ridurre il più possibile la sofferenza del mondo, anche se non potremo eliminarla del tutto.
-Il progresso spirituale ci porterà a smettere di uccidere altre creature per soddisfare i nostri bisogni materiali.
-Per me la vita di un agnello non è meno preziosa di quella di un essere umano. Sarei restio ad ammazzare un agnello per sostenere il corpo umano. Trovo che più una creatura è indifesa, più ha il diritto ad essere protetta dall’uomo dalla crudeltà degli altri uomini. Ma colui che non è degno di tale opera non può offrire protezione. … Per riuscire a vedere faccia a faccia lo Spirito della Verità, universale e onnipresente, bisogna riuscire ad amare la più modesta creatura quanto noi stessi.
-Nel mondo c’è quanto basta per le necessità dell’uomo, ma non per la sua avidità (17 dicembre 1925).
– Non sono contrario al progresso della scienza in quanto tale, al contrario, guardo con ammirazione allo spirito scientifico dell’Occidente e se questa ammirazione ha delle riserve è perché lo scienziato dell’Occidente non ha alcun riguardo per le creature più umili di Dio: io aborrisco la vivisezione con tutta l’anima. Detesto l’imperdonabile massacro nel nome della scienza e della cosiddetta umanità e considero tutte le scoperte scientifiche che si macchiano di sangue prive di valore. E credo con chiarezza che spunterà un giorno in cui lo scienziato onesto dell’Occidente porrà dei limiti ai metodi attuali di perseguimento della conoscenza. Verranno approntate misure che terranno conto non solamente della famiglia umana, ma di ogni creatura vivente.
-La grandezza di una nazione e il suo progresso morale si possono giudicare dal modo in cui tratta gli animali.
-Sono diventato vegetariano per ragioni etiche, oltre che salutistiche. Credo che il vegetarismo possa incidere in modo favorevole sul destino dell’umanità.
-Vivisezione. Nessuno scopo è così alto da giustificare metodi così indegni.
-Nulla darà la possibilità di sopravvivenza sulla terra quanto l’evoluzione verso una dieta vegetariana.
-La modernità ha fallito. Bisogna costruire un nuovo umanesimo, altrimenti il pianeta non si salva.
L’uomo deve mostrare bontà di cuore verso gli animali, perché chi usa essere crudele verso di essi è altrettanto insensibile verso gli uomini.
-Finché non estenderemo il cerchio della Compassione fino ad includere ogni creatura vivente, non potremo godere della Pace nel Mondo.
-Nessuno dovrebbe tollerare che vengano inflitte agli animali delle sofferenze e neppure declinare le proprie responsabilità. Nessuno dovrebbe starsene tranquillo pensando che altrimenti si immischierebbe in affari che non lo riguardano. Quando tanti maltrattamenti vengono inflitti agli animali, quando essi agonizzano ignorati per colpa di uomini senza cuore, siamo tutti colpevoli.
I nemici degli animali sono anche i peggiori nemici dei loro simili.
La bistecca nel piatto degli occidentali affama il terzo mondo, togliendo anche la minestra dal piatto dei poveri, e non sono i vegetariani a dirlo!
Achille Croce
“Miagolare l’idioma degli umani è tabù”.
Così recitava la legge dei gatti, e non perché loro non avessero interesse a comunicare. Il grosso rischio era nella risposta che avrebbero dato gli umani. Cosa avrebbero fatto con un gatto parlante? Sicuramente lo avrebbero chiuso in una gabbia per sottoporlo a ogni genere di stupidi esami, perché in genere gli umani sono incapaci di accettare che un essere diverso da loro li capisca e cerchi di farsi capire. I gatti sapevano, per esempio, della triste sorte dei delfini, che si erano comportati in modo intelligente con gli umani e così erano stati condannati a fare i pagliacci negli spettacoli acquatici. E sapevano anche delle umiliazioni a cui gli umani sottopongono qualsiasi animale che si mostri intelligente e ricettivo con loro. Per esempio i leoni, i grandi felini, obbligati a vivere dietro le sbarre e a vedersi infilare tra le fauci la testa di un cretino; o i pappagalli, chiusi in gabbia a ripetere sciocchezze. Perciò miagolare nel linguaggio degli umani era un grandissimo rischio per i gatti.
Luis Sepùlveda (da “Storia di una Gabbianella e del Gatto che le insegnò a volare”).
Io penso che gli uomini saranno uccisi e torturati fino a quando gli animali saranno uccisi e torturati e che fino allora ci saranno guerre, poiché l’addestramento e il perfezionamento dell’uccidere deve essere fatto moralmente e tecnicamente su esseri piccoli. Penso che ci saranno prigioni finché gli animali saranno tenuti in gabbia. Poiché per tenere in gabbia i prigionieri bisogna addestrarsi e perfezionarsi moralmente e tecnicamente su piccoli esseri.
Edgar Kupfer-Koberwitz
Il veganismo non è una scelta.
La scelta termina dove inizia la vita di un altro.
Uccidere un essere vivente non è una scelta, è un assassinio.
Anonimo
La provvida terra fornisce ricchezze e miti alimenti e offre vivande senza stragi e senza sangue.
Finché un animale sarà abbandonato, nessuno sfuggirà alla solitudine. Finché un animale sarà oltraggiato, nessuno sarà al riparo della violenza. Finché un animale sarà recluso, nessun uomo sarà libero.
Libero Manco
Se sei convinto di essere naturalmente predisposto a mangiar carne, prova anzitutto a uccidere tu stesso l’animale che vuoi mangiare. Ma ammazzalo tu in persona, con le tue mani, senza ricorrere a un coltello o a un bastone o a una scure. Fà come i lupi, gli orsi e i leoni, che ammazzano da sé quanto mangiano…
Plutarco, “Sul mangiar carni”
Noi ci affezioniamo molto a cani, gatti e cavalli, ci prendiamo cura di loro e quando muoiono viviamo un autentico lutto. Ma ai maiali, ai vitelli, alle galline riserviamo un trattamento brutale, di sfruttamento, lontano da qualsiasi forma di affetto, essendo essi parte di un sistema produttivo, il cui unico scopo è produrre la maggior quantità di cibo al minor costo. Per giustificare questo comportamento, gli animali sfavoriti devono essere considerati inferiori, indegni di un attaccamento affettivo. Se dovesse sorgere il dubbio che anche gli animali sfruttati abbiano un certo valore proprio, nascerebbe un conflitto irrisolvibile. Un modo sicuro per evitare il sorgere di tale conflitto è tenere le due categorie di animali, privilegiati e sfruttati, in ambiti della nostra mente completamente separati.
Rupert Sheldrake, “I poteri straordinari degli animali“, Mondadori-Oscar
Non esiste alcuna certezza che Dio abbia affidato davvero all’uomo il dominio sulle altre creature. E’ invece più probabile che l’uomo si sia inventato Dio per santificare il dominio che egli ha usurpato sulla mucca o sul cavallo.
Chi ha assistito in campagna allo scannamento di un maiale non potrà mai più mangiare la sua carne: quegli strilli da bambino, quell’angoscia di fronte all’esecuzione imminente, quei suoi inutili tentativi di resistere, di opporsi puntando le zampe sulla terra, ci sono penetrati nella coscienza esattamente allo stesso modo che le immagini delle guerre e dei bombardamenti, delle sedie elettriche e dei campi di concentramento. Chi ama e rispetta la vita, la ama e la rispetta e la piange in ogni punto e a ogni livello, nel maiale come nell’uomo. Abbiamo tutti lo stesso fragile mondo, non lo imbrattiamo con il sangue degli innocenti e con l’indifferenza, approfittiamo di questo scandalo per promettere una volta per tutte amicizia infinita ai nostri fratelli animali. Chi tiene il coltello dalla parte del manico, abbia il coraggio di posarlo per sempre.
-Sono convinto che gli uomini arriveranno veramente a non uccidersi tra di loro, quando arriveranno a non uccidere più gli animali.
-Il vegetarianesimo contribuisce alla trasformazione dell’uomo perché fonda in esso una solidarietà con tanti esseri che egli prima teneva per cose e sviluppa un senso corale della vita e non egocentrico.
Una mostruosità del nostro secolo è stata la costituzione degli allevamenti intensivi e lo sviluppo di una complessa disciplina di tortura che si chiama zootecnia. Il lager zootecnico non solo ha RIMOSSO qualsiasi senso di responsabilità umana nei confronti degli animali domestici, ma ha fatto di più: ha volutamente ignorato le loro caratteristiche di esseri senzienti. Questa attività è letteralmente un crimine legalizzato.
Roberto Marchesini, da Oltre il muro.
Mangiar carne è un omicidio premeditato e digerirla è occultamento di cadavere.
La gente mangia carne e pensa che diventerà forte come un bue. Dimenticando che il bue mangia l´erba.
Verrà il tempo in cui gli uomini aborriranno il consumo di carne come noi ora aborriamo i cannibali.
-Il vegetarismo non è soltanto una lotta contro la barbarie ma il primo gradino di un progresso spirituale.
-“Non Uccidere” non si applica all’omicidio di una sola specie, bensì a tutti gli esseri viventi e questo comandamento fu scritto nel cuore dell’uomo molto prima di essere proclamato sul Sinai.
Chi difende il cibo animale dovrebbe costringersi a un esperimento decisivo per stabilirne la validità… lacerare le carni di un agnello vivo coi soli denti, e affondare la testa dentro i suoi intestini, estinguere la propria sete nel sangue fumante; quando, fresco di questa orribile azione, ritornasse agli irresistibili istinti della natura che si ergerebbero in giudizio contro di essa, e dicesse: “La Natura mi ha fatto per questo genere di lavoro”, allora, e solo allora, sarebbe coerente.
Pierce Shelley
Quando un essere umano uccide un animale per mangiarlo, soffoca la propria aspirazione alla giustizia. L’uomo invoca misericordia, ma è incapace di manifestarla agli altri. Perché allora dovrebbe aspettarsi la misericordia da Dio?
Steven Rosen, “Il vegetarianesimo e le religioni nel mondo“
L’industria della carne ha provocato, fra gli statunitensi, più morti di tutte le guerre di questo secolo. Se la carne è la vostra idea di “cibo vero per gente vera”, farete meglio a vivere in un luogo veramente vicino a un ospedale veramente efficiente.
Neal D.Bernard, presidente del “Comitato Medico per una Medicina Responsabile”, USA
-E’ bello sedersi a tavola senza doversi preoccupare di che cosa è morto il nostro cibo.
-Una mucca o una pecora morte che giacciono in un pascolo sono considerate carogne. La stessa carcassa, trattata e appesa a un chiodo in macelleria, passa per cibo!
Il fatto che un’opinione sia ampiamente condivisa non è affatto una prova che non sia completamente assurda. Infatti, a causa della stupidità della maggioranza degli uomini, è molto più probabile che un giudizio diffuso sia sciocco piuttosto che ragionevole.
Gli animali che voi mangiate non sono quelli che ne divorano altri; voi non mangiate gli animali carnivori, bensì li utilizzate come modelli.
Voi siete affamati unicamente delle creature dolci e gentili che non fanno alcun male a nessuno, che vi seguono, che vi servono, e che sono da voi divorate quale ricompensa ai servigi che vi rendono.
-Un asiatico adulto consuma 130-180 chilogrammi di cereali nell’arco di un anno, mentre un americano di classe media ne consuma più di una tonnellata, di cui l’80 per cento attraverso il consumo di carni di animali alimentati con i cereali.
-I nostri pronipoti troveranno barbara l’usanza di nutrirsi di animali. Nei prossimi anni milioni di persone sceglieranno di mangiare a un gradino più basso della catena alimentare, così da permettere che milioni di altri possano ottenere quanto occorre per sopravvivere. Se ciò succederà, aumenterà il livello di salute globale – nostra, del Sud del mondo, del pianeta.
– Non si può mangiare ciò che ha un volto.
– Se i macelli avessero le pareti di vetro, saremmo tutti vegetariani.
Esisterà una vera civiltà umana soltanto quando non solo non esisteranno più cannibali, ma ogni forma di consumo di carne verrà considerata cannibalismo.
Quando a tavola ci si trova davanti ad una bistecca, non si pensa che quella parte apparteneva a un animale da accarezzare, da amare…
Prof. Umberto Veronesi
I nostri nipoti un giorno ci chiederanno: “Dov’eri tu durante l’Olocausto degli animali? Che cosa hai fatto per fermare questi crimini orribili? A quel punto, non potremo usare la stessa giustificazione per la seconda volta, dicendo che non lo sapevamo.
Sono fermamente convinto che cessare di nutrirsi di animali rappresenta un momento imprescindibile nella graduale evoluzione della razza umana.
-Gli animali sono miei amici…e io non mangio i miei amici.
-Pensate alla terribile energia concentrata in ogni prodotto vegetale. Sotterrate una ghianda e un’esplosione si produce dando origine a una quercia. Sotterrate invece un montone e non ne risulta che decomposizione e putridume.
Ci stiamo avviando sempre più verso un’epoca in cui potremo dire, parlando dei nostri tempi, “quando ancora gli uomini si nutrivano uccidendo”. Come dopo l’età della pietra è venuta l’età del bronzo e poi quella del ferro, un giorno raggiungeremo “l’età della vita”, in cui non ci sarà più bisogno di uccidere per vivere.
Marco Roveda (fondatore di Lifegate: www.lifegate.it)
Le leggi di natura fanno sì che, per sopravvivere, le api debbano cooperare, di conseguenza possiedono istintivamente un senso di responsabilità sociale. Non hanno costituzione, né leggi, né polizia, né religione, né morale, ma a causa della loro natura lavorano fedelmente insieme. Di tanto in tanto possono combattere, ma in generale, grazie alla cooperazione, l’intera colonia sopravvive. Noi esseri umani abbiamo una costituzione, delle leggi e una forza di polizia. Abbiamo la religione, un’intelligenza notevole e un cuore con una grande capacità d’amare. Abbiamo molte qualità straordinarie, ma nella pratica effettiva penso che arranchiamo dietro a quei piccoli insetti. Per certi versi ritengo che siamo più scarsi delle api.
Tenzin Gyatso, XIV Dalai Lama
Quella che chiamiamo eufemisticamente “carne” sono in verità pezzi di cadaveri, di animali morti, morti ammazzati. Perché fare del proprio stomaco un cimitero?
Tiziano Terzani, “Un altro giro di giostra“, Longanesi 2004
-Qualsiasi cosa un uomo faccia agli animali, gli verrà ripagata con la stessa moneta.
-Gli uomini continueranno ad ammazzarsi fra loro fintantoché massacreranno gli animali. Colui che semina l’uccisione e il dolore non può raccogliere la gioia e l’amore.
Gli uomini fanno agli animali ciò che sono capaci di fare ai propri simili: gli allevamenti di bestiame e i macelli sono il prototipo dei campi di concentramento così come c’è analogia tra l’uso degli insetticidi e le armi chimiche, e via dicendo.
S. Mordysnky
Il compito più alto di un uomo è sottrarre gli animali alla crudeltà.
Riconosci nell’animale un soggetto, non un oggetto?
Allora sii coerente, non domandare “che cosa” mangiamo oggi, ma “chi” mangiamo oggi.