Le proteine nell’alimentazione vegetariana
Sulla base dei numerosi studi di popolazioni disponibili nella letteratura scientifica, la principale associazione di nutrizionisti americani, l’American Dietetic Association (5), afferma che le diete vegetariane o vegane correttamente seguite e bilanciate sono in grado di fornire all’organismo un perfetto apporto proteico.
Molto interessanti al riguardo anche gli studi epidemiologici condotti sulla popolazione rurale cinese (18 -19)(si veda in particolare “Science” del maggio 1990), che hanno ampiamente evidenziato come un apporto proteico in larghissima parte di fonte vegetale soddisfi in pieno le esigenze nutrizionali anche di chi svolge usualmente lavori pesanti.
“Un preconcetto da sfatare, quindi, quello della (presunta) carenza proteica nei vegetariani: tutti gli aminoacidi essenziali possono essere facilmente introdotti con alimenti tra loro complementari, già esistenti nella cucina italiana tradizionale”, afferma la dr.ssa Luciana Baroni, specialista in Geriatria, Gerontologia e Neurologia, dirigente medico presso l’ospedale Villa Salus di Mestre e Presidente in carica della Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana, Milano. Spiega la stessa dr.ssa Baroni: “Spesso si sente affermare che le proteine animali sarebbero proteine “nobili” diversamente da quelle contenute nei vegetali. In realtà questa affermazione ha ben poco fondamento. Infatti tutte le proteine sono costituite da aminoacidi, alcuni dei quali possono essere sintetizzati dall’organismo umano mentre altri (gli aminoacidi essenziali) devono necessariamente essere introdotti con l’alimentazione. Le proteine contenute nei cibi animali contengono da sole tutti questi aminoacidi nelle giuste proporzioni (quindi per i vegetariani il problema non si pone neppure, dal momento che assumono uova e derivati del latte).
Per i vegani invece è necessaria una maggior attenzione nella pianificazione della dieta, per essere certi di introdurre in giuste proporzioni questi aminoacidi”.
Come deve regolarsi, nella dieta di tutti i giorni, chi voglia seguire un’alimentazione propriamente vegana che garantisca un ottimale apporto proteico? Abbiamo chiesto alla dr.ssa Baroni di illustrare ai nostri lettori quali siano gli accorgimenti da seguire, che si basano su semplici principi nutrizionali. “Chiunque assuma nell’arco della giornata dei cereali (pane, pasta, riso, etc.) e legumi (come i fagioli, le lenticchie, i ceci,etc.) è in grado di ottenere facilmente tutti gli aminoacidi necessari nelle giuste quantità e proporzioni (5, 24). Parliamo poi di giuste quantità (il fabbisogno proteico giornaliero dell’adulto è solo di 1 grammo di proteine per Kg di peso corporeo al giorno). Le diete attualmente in uso nella popolazione sono francamente iperproteiche e dannose per la salute.”
L’alimentazione vegana soddisfa pienamente questa esigenza, a patto che l’apporto calorico complessivo sia adeguato (20-22). La soia è poi l’unico legume in grado di fornire da solo tutti gli aminoacidi necessari nelle giuste proporzioni (24), ma è controproducente assumerne eccessive quantità. I vegetariani che mangiano latticini e uova assumono ovviamente le stesse proteine animali della carne. Il vantaggio di ricavare le proteine dai vegetali, anziché dai cibi animali – sottolinea poi il presidente della Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana – è che, così facendo, si possono soddisfare i propri fabbisogni alimentari senza introdurre colesterolo e grassi saturi, notoriamente deleteri per la salute e presenti in tutti i cibi animali (5 – 6). Inoltre le proteine animali, a differenza di quelle vegetali, aumentano considerevolmente l’escrezione di calcio e di conseguenza il rischio di osteoporosi (25-28).
Secondo alcuni studi il consumo di queste proteine aumenterebbe anche il rischio di contrarre patologie cardiovascolari e il diabete anche per bambini.
estratto dal sito www.scienzavegetariana.it