II. SATYA

2 Novembre 2011 0 Di DeRose Method Parioli

• La seconda norma etica dello Yôga è satya, la verità.

• Lo yôgin non deve far uso della non verità, sotto forma di bugia, sotto forma di equivoco o distorsione nell’interpretazione di un fatto, sotto forma di omissione di fronte ad una di queste circostanze.

• Di conseguenza, ascoltare dicerie e lasciare che esse siano divulgate è così grave quanto
diffonderle.

• La diceria più grave è quella che è stata generata in buona fede, per mancanza di attenzione nel riportare i fatti fedelmente, visto che una non verità detta senza cattive intenzioni ha più credibilità.

• Emettere dei giudizi senza una base di verità, su fatti o persone, significa non rispettare questa norma etica.

• Praticare o trasmettere una versione non autentica di Yôga costituisce un esercizio di non verità.

• Esercitare la funzione di istruttore di Yôga senza avere una formazione specifica, senza un’abilitazione ottenuta mediante una valutazione da parte delle autorità competenti o senza l’autorizzazione del proprio Maestro, costituisce un atto illegitimo.

Precetto moderatore: L’osservanza di satya non deve indurre alla mancanza di tatto o di carità, sotto il pretesto di dire sempre la verità. Ci sono molte forme per dire la verità.